Alcuni studi statistici ed economici confermano come la pressione fiscale spagnola, per varie tasse ed imposte dovute dai cittadini contribuenti sia davvero minore complessivamente, di quella italiana.
Infatti risulta che si pagano alcune stesse imposte e tasse locali, inferiori, di quante ne sono pagate in Italia.
Inoltre anche il costo del lavoro, rappresentato dai versamenti fiscali, contributivi ed assicurativi, per ciascun lavoratore dipendente è minore, anche per più della metà in percentuale di quello italiano, con un 30% del salario o stipendio mensile.
Questo sistema fiscale spagnolo vantaggioso finanziariamente, per imprenditori, giovani e pensionati, ha spinto dei cittadini italiani a trasferirsi in Spagna, per vivere meglio e lavorare, o per godersi la propria vita da pensionati.
QUANTE E QUALI IMPOSTE E TASSE SI PAGANO IN SPAGNA
Si pagano in Spagna alcune stesse imposte dovute anche in Italia come ad esempio: irpef, iva, ires, imposta di successione e donazione, l’imposta patrimoniale sugli immobili, l’imposta sui redditi da capitale, l’imposta di bollo, la tassa sui rifiuti.
L’irpef richiede in Spagna, la presentazione di una dichiarazione fiscale, che può essere fatta usando il modello CUD ed interamente online, dal sito web dell’Agenzia tributaria spagnola, da parte di ogni lavoratore dipendente pubblico e privato ed entro possibilmente il 30 Giugno di ogni anno.
Tale imposta sul reddito è considerata progressiva, con una suddivisione per scaglioni di imposta come avviene in Italia, ma sono un po’ differenti,le aliquote parziali applicate per ogni scaglione.
Si può avere un’aliquota minima del 19%, fino a raggiungere una massima del 42%.
Essa rappresenta un’entrata fiscale per il governo nazionale spagnolo e per le amministrazioni locali e regionali, a differenza dell’Italia.
Non sono quindi previste delle addizionali comunali e regionali irpef e comunque le rispettive aliquote dell’imposta sul reddito possono essere anche modificate, con delle delibere dai governi degli enti delle varie regioni e comunità spagnole.
Sono comunque riconosciute anche delle detrazioni fiscali per determinate spese sostenute dai contribuenti nell’anno precedente, tra le quali quelle aziendali e di utilità pluriennali, ma non per il loro intero valore.
L’iva è considerata come un’imposta indiretta sui consumi dei vari beni e servizi acquistati dai consumatori ed è regolata similmente come in Italia.
Essa viene calcolata con l’applicazione di 3 diverse aliquote che sono rispettivamente del 4%, 8%, 21%.
Tale imposta è dovuta da imprenditori e lavoratori autonomi che lavorano come liberi professionisti, come accade in Italia.
L’ires è un’imposta sul reddito delle società ed imprese e come in Spagna anche in Italia, risulta dovuta dagli imprenditori residenti,che le gestiscono con una sede effettiva sul territorio spagnolo e non in altre nazioni.
L’ires viene comunque calcolata usando una stessa procedura di determinazione, come quella che abbiamo in Italia, ma è comunque minore.
Infatti essa, richiede l’applicazione di un’aliquota di calcolo anche inferiore, che può essere variabile dal 20-30%.
Le imposte di successione e donazione anche in Spagna e in determinate sue regioni come ad esempio: l’Andalusia, le Canarie, si pagano e sono dovute soltanto per l’eredità, o donazione di grossi patrimoni, con beni immobili che complessivamente possono superare 1.000.000,00.
Si paga anche l’imposta patrimoniale sugli immobili con lo stesso criterio o presupposto di quello italiano, cioè richiedendosi necessariamente al contribuente la proprietà di un suo bene immobile,anche per uso abitativo.
L’imposta sui redditi di capitale che è dovuta in Spagna, soltanto per i guadagni ottenuti, con l’uso o la concessione in affitto dei propri beni immobili, o per delle plusvalenze ottenute come rendimento, per l’investimento in titoli o in altri prodotti finanziari rivenduti.
L’imposta di bollo invece è dovuta per rendere validi,gli atti giuridici firmati dal notaio, nel proprio interesse.
La tassa sui rifiuti in Spagna è dovuta dai soli proprietari, di immobili ad uso commerciale e abitativo, per la produzione di rifiuti durante l’anno, a differenza di quella italiana, che ne richiede il pagamento anche ai contribuenti che non sono dei legittimi proprietari ma utilizzatori.
DIFFERENZE CON LA FISCALITA’ ITALIANA
Manca chiaramente l’irap come imposta sulle imprese e le relative addizionali irpef, a differenza dell’Italia ed anche la tasi come tassa locale e ulteriore, per finanziare l’offerta dei servizi pubblici locali ai cittadini contribuenti.
Sono invece presenti anche la tassa di rivalutazione dei beni, per un loro valore di mercato variabile negli anni e quella di circolazione per i veicoli.